Il premio “Casato Prime Donne” è stato assegnato il 17 settembre a Montalcino alle Suore del Sacro Cuore di Gesù “Cabriniane”. Un modello di femminilità e insieme di religiosità fondata sull’amore del prossimo e opposto dall’integralismo religioso che insanguina i nostri giorni.
Le dediche delle vincitrici 2000 – 2004 del Premio “Casato Prime Donne” Carla Fracci, Kerry Kennedy, Paola Capriolo, Marta Morazzoni e Francesca Sanvitale sono per sempre nella campagna di Montalcino, commentano ora le soste di un percorso nei vigneti di Brunello dove ci sono anche spiegazioni sui luoghi e opere d’arte contemporanea, la prima delle quali, la vacca chianina “Ardita” di Marco Pignattai, già installata.
La Presidente Francesca Colombini Cinelli e le giurate del premio “Casato Prime Donne” Ilda Bartoloni, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Dacia Maraini, Marialina Marcucci e Anna Pesenti hanno dunque scelto, come “Prime Donne” 2005, le suore del Sacro Cuore di Gesù, ordine fondato da Santa Francesca Saverio Cabrini e operante in alcune aree a rischio come l’Etiopia, lo Swaziland oltre che in molte zone povere del mondo dove svolgono attività di promozione umana specialmente in favore di donne e bambini.
Il premio “Casato Prime Donne” viene assegnato anche a chi studia, divulga e fotografa il territorio del Brunello e della Doc Orcia.
Nella sezione “Provincia di Siena” premio per la letteratura e scienza vitivinicola ha vinto ROSEMARY GEORGE una Master of Wine inglese che ha scritto il libro Treading Grapes.
Il Premio Camera di Commercio di Siena per fotografie sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia” è stato consegnato dal Presidente Vittorio Galgani a BRUNO BRUCHI autore di un’immagine pubblicata nel pubblicata nel volume Il paesaggio Toscano.
La nuova sezione MPS Banca per l’Impresa sul tema “Qualità ambiente paesaggio: sviluppo sostenibile” ha avuto come primo vincitore il libro Orcia Miseria pubblicato in occasione dell’iscrizione della Val d’Orcia nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Il Sindaco di Montalcino Massimo Ferretti ha consegnato il Premio “Comune di Montalcino” a BARBARA CILENTI per l’articolo Non ha più segreti la Fortezza degli etruschi pubblicato nel “Corriere della Sera.
Il Premio del Consorzio del Brunello di Montalcino è andato a ROBERTO SCARDOVA per il programma E il vino nacque due volte trasmesso su Rai 3.
“Montalcino la sua storia, la sua arte, il suo vino descritti da una donna” è stata assegnata ex equo a CATERINA BIZZARRI per il servizio televisivo sul Brunello trasmesso sul telegiornale de La7 e a KATE SINGLETON per l’articolo Italy’s elegant organic wines pubblicato nell’”International Herald Tribune”.
Il premio destinato al giornalismo femminile di argomento enologico è in diretta correlazione con l’azienda Casato Prime Donne che promuove l’iniziativa. Si tratta dell’unica cantina italiana con un organico interamente di donne dove il Premio 2005 è stato solennizzato con la nascita di un nuovo vino “Il Drago e le 7 colombe”.
Da decenni le nazioni sviluppate s’interrogano su come aiutare le popolazioni più afflitte dell’Africa, poiché troppo spesso la cancellazione del debito e gli aiuti umanitari finiscono per favorire l’acquisto di armi e nelle tasche dei dittatori locali. Da 125 anni un piccolo esercito di donne porta aiuti concreti alle comunità più sofferenti, povere e trascurate del mondo, con risultati concreti capillari e senza lo spreco di un centesimo: sono le Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, ordine fondato nel 1887 dalla lombarda Francesca Saverio Cabrini, santa patrona degli emigrati. E’ stato il primo ordine italiano a conquistare per le donne religiose il diritto a viaggiare e operare come portatrici di fede e di promozione sociale nei più remoti angoli della Terra. Oggi sono presenti, con l’assistenza di collaboratori laici, con un centinaio di comunità in 16 Paesi su 5 continenti.
Quest’anno il Premio Casato Prime Donne vuole riconoscere in particolare la più recente missione cabriniana, nata nel 1999 a Dubbo in Etiopia, paese flagellato dall’Aids, dalla guerra, dall’analfabetismo e dalla carestia. Come sempre, qui donne e bambini sono i più oppressi e a rischio, privati dei più elementari diritti umani: acqua e cibo sani e sufficienti, assistenza sanitaria e indipendenza economica. In questa, come in tutte le missioni da loro gestite, queste donne dedicano la vita alla crescita spirituale e materiale del prossimo, investendo tutto quel che hanno nel migliorare la qualità della vita dei più deboli. Hanno cominciato con le prime, elementari nozioni d’igiene: come lavarsi, vestirsi, curare la persona, e poi i lavori manuali e d’artigianato, mettendo le donne sulla strada dell’autonomia economica. Oggi lo sviluppo della missione permette d’insegnare a filare il cotone, a cucire abiti, e a confezionare oggetti da rivendere nei mercati locali, in un ambiente che favorisce il sorriso e l’amicizia tra donne.
Alle giovani che aspirano alla vita religiosa viene offerta una formazione professionale: infermiera, maestra, contabile, sarta, che le prepara ad una vita autosufficiente, qualunque sarà la scelta finale di vita. Le adozioni a distanza permettono a chi desidera di garantire pasti, istruzione e assistenza sanitaria ai singoli bambini.
Per questo, e per l’opera complessiva che nasce nel secondo ottocento a favore degli emigrati italiani discriminati delle Americhe, e che si è estesa con l’abituale dedizione e discrezione dai ghetti di Chicago alle Filippine, dal Nicaragua e il Brasile alla Russia, e dallo Swaziland all’Etiopia; e per la consapevolezza che nella miseria e nel degrado sociale le prime e più inermi vittime da sollevare sono donne e bambini, si assegna alle Missionarie di Madre Cabrini il Premio Casato Prime Donne, 2005. Consegna il Premio il presidente della giuria Francesca Colombini Cinelli.
Vi Benedica il Cuore SS. di Gesù e in mezzo alle vicissitudini della vita sia per voi sempre un porto di salute in cui troverete riparo, soccorso e conforto. Il manto della Immacolata nostra Madre si tenda su tutte voi vi rivesta essa delle sue virtù vi tenga all'ombra della sua protezione e io, vedendovi affidate a Gesù e a Maria non temo più nulla per voi ma implorandovi dal Cielo ogni benedizione godo ripetermi
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