Dalla patria del Brunello di Montalcino arriva dunque, la proposta di un profilo femminile con poca apparenza e molta sostanza: SAMANTHA CRISTOFORETTI, 33 anni una laurea in ingegneria aerospaziale conseguita a Monaco di Baviera e l’altra in scienze aeronautiche ottenuta, dopo essersi dimostrata la prima del corso, all’Accademia di Pozzuoli.
Scegliendola la giuria composta da Francesca Colombini Cinelli, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione ha voluto ribadire i valori che stanno alla base della cantina che promuove il premio, il Casato Prime Donne di Montalcino, prima in Italia con un organico di sole donne, enologo compreso.
E’ nei suoi vigneti, su un blocco di travertino, che si può leggere la dedica di Samantha Cristoforetti a Montalcino <L’autenticità del sudore, la composta dignità nella fatica, la forza della dedizione, la grandezza della quotidianità, il mistero del silenzio. Sono terreno solido e fertile su cui abitare con coraggio la propria libertà: onorare la propria unicità, accettare il rischio, osare lo sbaglio. Cadere e farsi male, poi rialzarsi con un sorriso vero>. Si trova lungo un percorso meditativo che traversa la campagna iscritta nel patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Accanto alla dedica del tenete Cristoforetti una statua rappresenta l’altra faccia dell’universo femminile contemporaneo, quella tradizionalista: si tratta dell’antica “Vignaiola” scolpita da Michael Austin Latka.
Nella stessa cerimonia sono stati premiati da Anna Maria Betti, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Siena, DENIS PANTINI e PAOLO BONO di Nomisma per il libro Wine marketing.
Il Presidente della Camera di Commercio di Siena Massimo Guasconi ha premiato DUCCIO NACCI autore della miglior fotografia sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia” scelto fra 5 finalisti da una giuria popolare di 50 membri.
Il Premio Comune di Montalcino sul tema “Io e Montalcino” è stato consegnato dal Sindaco Maurizio Buffi a FRANCESCO ALBERTI per l’articolo intitolato Coppi-Bartali il duello dei figli pubblicato nel “Corriere della Sera”.
Ezio Rivella, Presidente del Consorzio Brunello di Montalcino ha premiato ROSSANA VESNAVER per il servizio televisivo di “TG2 Costume e società”. Il premio per opere a firma femminile è stato assegnato a MARA AMOREVOLI per i suoi articoli pubblicati nel quotidiano “La Repubblica” del 7 agosto e del 15 dicembre 2009.
Lo scenario di questa premiazione racconta già molto della vincitrice del Premio “Casato Prime donne” 2010. La vincitrice non può essere fisicamente qui con noi perché si sta allenando per viaggiare nello spazio, ma lo spazio che la divide da Montalcino viene annullato attraverso un collegamento internet, strumento tecnologico tra i più semplici rispetto a quelli che lei conosce e domina.
Il tenente Samantha Cristoforetti è infatti la prima donna italiana a diventare astronauta, ed è la terza nella storia europea dei voli spaziali. Selezionata tra migliaia di candidati e candidate dall’Agenzia Spaziale Europea, è destinata ad approdare fra due anni nella Stazione spaziale internazionale, a 350 km dalla terra, piattaforma dove l’esplorazione dell’universo diventa una sfida contro i limiti della conoscenza.
Tra le prime a diventare pilota militare, dopo l’apertura alle donne nelle Forze Armate Italiane, Samantha Cristoforetti è l’esempio di una passione coltivata con volontà e determinazione, capace di perseguire gli obiettivi spostando sempre avanti il progetto. Due volte ingegnere, con una prima laurea in ingegneria aerospaziale e una seconda in scienze aeronautiche, l’astronauta Cristoforetti può oggi guardare la bambina che sognava di volare nello spazio, oltre le montagne di Malè, il piccolo paese del Trentino dove è cresciuta, e compiacersi del proprio cammino.
Donna del suo tempo, e forse del futuro, a chi la indica come esempio eccezionale di emancipazione, Cristoforetti risponde: “Che io sia una donna è un aspetto personale. Non so se questo abbia un significato per la figura femminile in Italia e in Europa”.
Significato che è stato invece ampiamente riconosciuto dalla giuria del Premio Casato Prime Donne che oggi ha il piacere di premiarla.
L’autenticità del sudore, la composta dignità nella fatica, la forza della dedizione, la grandezza della quotidianità, il mistero del silenzio. Sono terreno solido e fertile su cui abitare con coraggio la propria libertà: onorare la propria unicità, accettare il rischio, osare lo sbaglio. Cadere e farsi male, poi rialzarsi con un sorriso vero.
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