Edizione 2013

Sabato 14 Settembre 2013

Premio Casato Prime Donne 2013

Montalcino un premio per le Donne e il Territorio

Premio Casato Prime Donne 2013 a Linda Laura Sabbadini con un messaggio forte sui femminicidi e le donne perseguitate con violenza. Per il giornalismo e la fotografia vincono Ernesto Gentili e Enzo Vizzari, Emanuele Scarci, Fiammetta Fadda e Andrea Rabissi.

Montalcino. Dal Premio Casato Prime Donne arriva una richiesta di azioni concrete in favore delle donne ferite fisicamente e psicologicamente. Questo il senso della scelta di Linda Laura Sabbadini come Prima Donna 2013, Direttore del dipartimento di statistiche sociali e ambientali dell’Istat, diresse l’indagine ISTAT che, nel 2006, rivelò le dimensioni enormi del fenomeno fino a quel momento molto sottostimate>: 6.700.000 donne oggetto di violenza fisica o sessuale, 10 milioni se si considerano anche le violenze psicologiche, un milione di donne con un passato di stupri o tentati stupri.

A fianco di Linda Laura Sabbadini, vengono premiati i contributi più significativi nella divulgazione del territorio di Montalcino, la mitica terra del Brunello, dove ha sede la cantina Casato Prime Donne che promuove il Premio e, caso unico in Italia, ha un organico interamente femminile, quasi un gineceo in un mondo del vino dominato dagli uomini.

Vince il Premio Casato Prime Donne per il giornalismo a firma femminile Fiammetta Fadda con l’articolo intitolato L’italiana che scala l’hit parade della vigna , pubblicato su “Panorama” e dedicato alla sfida italiana alle vette dell’enologia mondiale.

Il premio del Consorzio del Brunello è andato a Emanuele Scarci per un articolo di taglio economico L’export spinge il vino italiano , del “Il Sole 24 ore” in cui si evidenzia come il vino italiano abbia retto alla crisi grazie ai mercati esteri e il Brunello abbia raddoppiato in soli 5 anni il suo export verso gli Stati Uniti.

Ernesto Gentili e Enzo Vizzari, con l’articolo Settebello pubblicato nel settimanale “L’Espresso”, hanno vinto nella sezione “Io e Montalcino” con un pezzo che tratteggia sette guru della tavola fra cui Franco Biondi Santi, il grande produttore di Brunello recentemente scomparso.

La miglior fotografia dei territori dei vini Brunello e Orcia è stata scelta via web con votanti di tutto il mondo. Ha vinto quella di Andrea Rabissi, www.montalcinonet.com del 15.06.2013.

L’immagine sarà esposta in modo permanente nella “Sala Ilda Bartoloni” del Casato Prime Donne a Montalcino, insieme alle foto dei vincitori delle precedenti edizioni.

Una targa è stata consegnata a MontalcinoNews per l’opera giornaliera di comunicazione del territorio a un anno di distanza dal premio “Casato Prime Donne” ricevuto lo scorso anno.

LA CERIMONIA

Durante la cerimonia di premiazione, il 14 settembre al teatro di Montalcino e la successiva cena in onore dei vincitori alla Fattoria del Colle di Trequanda, “laLut” collettivo di produzione e ricerca teatrale, mette in scena 3 novelle di Giovanni Boccaccio. Con la straordinaria ironia del grande scrittore di cui ricorre il settecentesimo anno dalla nascita, i racconti mostrano come la violenza sulle donne abbia da sempre gli stessi caratteri.

Motivazione del Premio a Linda Laura Sabbadini
Scritta da Stefania Rossini

La protagonista del premio Casato Prime Donne di quest’anno è una donna che ha portato avanti un compito importante e particolare: dare visibilità alla condizione della donna nel nostro Paese trasformando le statistiche – per definizione composte da freddi numeri – in materia viva e palpitante.

Linda Laura Sabbadini, unica donna direttore di dipartimento dell’Istituto Nazionale di Statistica, responsabile del settore sociale e ambientale, ha infatti guidato il processo di rinnovamento in Italia delle statistiche sociali e di genere, per decenni rimaste sommerse.

Da quando, nel 1983, è entrata per concorso all’Istat come semplice impiegata, resasi presto conto che le nostre statistiche erano cieche alla dimensione di genere (niente donne, niente anziani, niente bambini) ha dato uno scopo e un orizzonte alla sua carriera: portare alla ribalta gli invisibili.

Fu lei, alla fine degli anni Ottanta, a condurre un’indagine sull’uso del tempo non retribuito che per la prima volta raccontava con i dati scientifici ciò che ogni donna sa per esperienza personale: la fatica di conciliare il lavoro fuori casa con quelli domestici e di cura.

Da allora  ha progettato e realizzato indagini di grande rilevanza sociale su condizioni e qualità della vita, prima ancora che venissero definiti standard internazionali, apportando una vera  rivoluzione informativa e metodologica.

Va ricordata fra tutte l’indagine sulla violenza del 2006 che Sabbadini fece condurre sul campo per un anno da 150 ricercatrici e che arrivò a conclusioni sconvolgenti. Si accertò infatti che basarsi sulle denunce presentate dalle donne, come si era fatto fino ad allora, falsava fortemente la verità perché solo il 7 per cento delle donne trovava il coraggio di fare una denuncia. I numeri erano ben diversi: 6 milioni e 700mila donne oggetto di violenza fisica o sessuale che arrivavano a 10 milioni considerando anche le violenze psicologiche.

Oggi, che finalmente l’attenzione sulla violenza di genere si è fatta più forte e il femminicidio comincia ad essere considerato un’emergenza sociale, la Giuria del premio Casato Prime Donne, all’unanimità, ha voluto conferire a Linda Laura Sabbadini  il titolo di Prima Donna 2013, ringraziandola per il lavoro svolto in nome di tutte noi.

Fotografia vincitrice
2013 ANDREA RABISSI Quiete in Val d'Orcia
ANDREA RABISSI
Quiete in Val d’Orcia
Istallazione artistica
Carlotta, Giuditta e Annibale Parisi
Punti di Vista
Un’istallazione sulle donne e la loro diversa visione del mondo: “Punti di vista”: un monticello di ghiaia da costruzione con sopra delle carrette in metallo che sono donne e insieme sedili per guardare il paesaggio.
Sulle carrette sono stati dipinti profili di donne. Echi di Léger, Picasso, Modigliani, Gauguin, Frida Kahlo, Matisse e uno nella poetica di Carlotta Parisi
Punti di vista sviluppa, il tema della diversa percezione del mondo da parte delle donne ed è anche una riflessione sul concetto di visione: la realtà che cambia a seconda del punto di osservazione, gli oggetti che si trasformano grazie alla fantasia, le donne che sono viste in un modo diverso nel corso del tempo e loro stesse hanno del mondo una visione “di genere”.
Dedica della Vincitrice

Montalcino è un luogo di elevata civiltà italiana, culla di una tradizione millenaria di convivenza armoniosa, di quell’intesa fra l’opera dell’uomo e la natura di cui le donne sono depositarie e maestre, e il vino un simbolo pacifico e festoso. Che il vino sia dunque sigillo d’amore, mai di odio e violenza, offerto a tutti dalle mani sapienti delle donne, come l’augurio perfetto che risuona nei versi della poetessa Mariangela Gualtieri: Sii dolce con me. Maneggiami con cura. Abbi la cautela dei cristalli con me e anche con te. Quello che siamo è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei e affettivo e fragile. La vita ha bisogno di un corpo per essere e tu sii dolce con ogni corpo... da “Bestia di gioia”

Linda Laura Sabbadini

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